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VERIFICHE IMPIANTI ELETTRICI
Verifiche impianti elettrici nei luoghi con pericolo di esplosione
Gli impianti elettrici oggetto di questo tipo di verifiche sono quelli installati in luoghi con pericolo d'esplosione, a causa della presenza di gas, vapori infiammabili e nebbie, polveri combustibili o esplosivi veri e propri per cui possono divedersi nelle seguenti tipologie:
" verifiche impianti elettrici collocati in luoghi di lavoro con pericolo di esplosione
(prescrizioni specifiche per la presenza di sostanze esplosive "Luoghi di Classe C0")
" verifiche impianti elettrici collocati in luoghi di lavoro con pericolo di esplosione
(prescrizioni specifiche per la presenza di Polveri e/o Nubi)
" verifiche impianti elettrici collocati in luoghi di lavoro con pericolo di esplosione
(prescrizioni specifiche per la presenza di Gas)
La verifica consiste nel controllo della rispondenza dell'impianto e dei sistemi adottati al progetto ed alle Norme di sicurezza.
Per questo tipo di verifica rilevante è la presenza di Norme di legge, oltre che di Norme CEI. Tenendo conto del modo in cui nel tempo si è evoluta la Normativa di legge, in base alla quale sono state emanate le Norme tecniche e quindi sono stati costruiti gli impianti, è necessario far riferimento anche alla Legge 150/89 e ai DPR 675/82 e 727/82.
La verifica può essere condotta facendo riferimento in particolare alla Norma CEI 31-34 ed alle Norme ed alle guide CEI.
La verifica si articola nel seguente modo:
Esame della documentazione
Per la verifica in oggetto è richiesta una particolare cura nell'esame della documentazione, in quanto, in analogia agli impianti di protezione contro le scariche atmosferiche, è prescritta la valutazione del rischio, rappresentata dalla classificazione delle zone pericolose. La documentazione in esame comprende la relazione tecnica, gli elaborati grafici e i seguenti elementi:
" eventuali verbali dell'Ente verificatore precedente (ARPA, ASL o Organismo abilitato);
" dichiarazione di conformità rilasciata dall'installatore dell'impianto;
" classificazione delle zone pericolose intese come:
o tipo [0,1 e 2 per gas, vapori e nebbie, secondo Norma CEI EN 60079-30 (CEI 31-30); 20, 21 e 22 per polveri, secondo Norma CEI EN 50281-3 (CEI 31-52); 0, 1, 2 e R per gli esplosivi, secondo la Norma CEI 64-2];
o forma e dimensioni, mediante l'uso di planimetrie e di elaborati grafici anche di dettaglio, comprendente tra l'altro dati con le caratteristiche fisico-chimiche delle sostanze, dati sulle condizioni di temperatura e ventilazione dell'ambiente ed individuazione delle sorgenti d'emissione;
o tipi e caratteristiche degli impianti a sicurezza adoperati o di sistemi specifici (pressurizzazione, controllo dell'esplodibilità o temperatura dell'atmosfera, ecc), attraverso l'impiego di schemi, planimetrie, anche di dettaglio se necessario. Devono essere compresi anche i dati relativi alle caratteristiche di componenti, circuiti e sistemi impiegati, che se necessario possono essere confrontati con quelli riportati sui certificati rilasciati dagli Organismi Notificati ai sensi della direttiva 94/9/CE recepita con il DPR 126/98, che il titolare dell'attività è tenuto a rendere disponibili;
o documenti descrittivi di eventuali sistemi a sicurezza intrinseca, contenenti le verifiche di compatibilità previste per i suoi componenti;
o provvedimenti contro l'accumulo delle cariche elettrostatiche;
o documenti su tipo e modalità di effettuazione della manutenzione e di gestione degli impianti, comprendenti i prescritti controlli periodici (DLgs 626/94, come modificato dal DLgs 233/03, Titolo VIII bis, Allegato XV ter, punto 2.8);
o registro dei controlli, previsti dalle Norme in presenza dell'adozione di particolari sistemi (pressurizzazione, ecc).
Esame a vista dei luoghi e degli impianti
L'esame a vista, oltre ad accertare che l'impianto elettrico sia rispondente al progetto e alle Norme di sicurezza, deve consentire anche il controllo delle condizioni riportate nella valutazione del rischio. In particolare, in dipendenza del tipo di documentazione esistente e del tipo di manutenzione adottata, si sceglie il tipo di esame, per cui ad un esame visivo iniziale può far seguito un'ispezione più o meno approfondita (ravvicinata o dettagliata) delle sue parti (custodie, pressacavi, raccordi di bloccaggio, ecc), con particolare attenzione allo stato di conservazione dei componenti elettrici.
In accordo con le citate Norma CEI EN 60079-17 (31-34) e Guida CEI 31-26, per ogni elemento dell'impianto elettrico occorre controllare la presenza di targhe e contrassegni come previsto dalle Norme; la mancanza o non rispondenza, oppure l'eccessivo deterioramento comporta la loro sostituzione. In caso di mancanza, per i componenti elettrici immessi sul mercato prima del 1/7/03, se non risulta possibile la sostituzione della targa, ad esempio per irreperibilità del certificato (anche presso il laboratorio di prova), o perché il datore di lavoro non è in grado di reperire i dati da un componente elettrico uguale, o perché non esiste più il costruttore del componente, occorre richiedere la sostituzione del componente stesso.
Occorre eseguire la :
" verifica delle costruzioni elettriche;
" verifica degli impianti;
" verifica delle condizioni ambientali.
Esecuzione delle Prove
In generale, questo tipo di verifica non comporta l'esecuzione di prove strumentali. In presenza dell'adozione di particolari provvedimenti, come i sistemi di pressurizzazione o il controllo dell'esplodibilità o della temperatura, si possono eseguire le seguenti prove:
" di funzionamento dei sistemi di pressurizzazione;
" di funzionamento del sistema di controllo di esplodibilità
" di funzionamento del sistema di controllo di temperatura.